Il mercato dello short rent 2025 in Italia 2025 si conferma in crescita, trainato dal dinamismo della domanda turistica che si fa sentire soprattutto nelle grandi città e nelle classiche destinazioni d’arte. I dati del primo trimestre confermano uno scenario di ottimismo, ma anche sfide che sono soprattutto legate ai costi e alle disponibilità degli immobili. I numeri parlano di un primo trimestre dove la domanda di immobili destinati allo short rent cresce con un aumento del +15% rispetto al 2024.
Questo dato è confermato anche dal sondaggio congiunturale della Banca d’Italia, Agenzia delle Entrate e Tecnoborsa, per cui oltre il 10% degli agenti immobiliari ha segnalato un incremento di richiesta di acquisto di abitazioni da destinare a locazioni turistiche.
Crescono i canoni di locazione, soprattutto nelle aree urbane del centro, del sud e delle isole, e i margini di sconto scendono: sono inferiori al 2,5%.
Come da tradizione, l’offerta di immobili è bassa e si sta riducendo, perché molti proprietari preferiscono la formula degli affitti brevi, ritenuta più redditizia e flessibile. Si tratta quindi di un mercato in movimento, dove le leve principali che lo sostengono sono sicuramente il turismo, ora anche in previsione di un bilancio turistico completo 2025, ma anche dove l’Italia è diventata protagonista di un fiorire di eventi estremamente importanti e cruciali per l’economia del Paese.
Iniziamo guardando quelle che sono le prospettive del turismo 2025-2026: i poli redditizi per gli affitti brevi sono le città d’arte e città eterne, tra cui spiccano Venezia e anche Milano. La domanda è sostenuta sia dai turisti leisure che business. Nel primo trimestre 2025 la domanda si è leggermente rallentata, ma gli operatori del turismo prevedono che vi sia una forte ripresa nei prossimi mesi, in particolare grazie a due eventi di richiamo mediatico internazionale come il Giubileo e l’avvicinarsi delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.
Si tratta di poli di attrazione non solo per Milano e Venezia, ma anche per molte altre città d’Italia. Il turismo sportivo è infatti uno dei più floridi a livello mondiale: la spesa pro capite per il turista sportivo è estremamente alta, sia a livello di evento, sia per spostamento e consumi in città. Si tratta spesso anche di famiglie che si spostano per seguire gli eventi sportivi e che quindi preferiscono alloggiare in appartamenti piuttosto che in alberghi.
Le città d’arte sbancano con prenotazioni in aumento e i turisti stranieri aumentano la permanenza media, a fronte di un cronico calo degli arrivi domestici dovuto al caro prezzi e anche alla concorrenza di destinazioni estere decisamente low cost. In Italia, le strutture ricettive extra-alberghiere — quindi inclusi gli affitti brevi — vanno a beneficiare di questa tendenza. Il loro punto di forza è la soluzione flessibile rispetto agli hotel tradizionali, ma anche la possibilità di risparmio, soprattutto quando si viaggia in famiglia o in gruppi di amici.
Le previsioni del turismo per l’estate 2025 parlano di un flusso internazionale che andrà a costituire lo zoccolo duro di questo comparto, con destinazioni montane e marine che stanno destagionalizzando per prolungare la stagione, mentre le città d’arte continuano ad attrarre turisti per motivi culturali, religiosi e di shopping. Lo shopping, infatti, è in crescita e si fa sentire: l’Italia è terra della bellezza, dove le persone si spostano per acquistare beni che si trovano solo qui.
Turismo business e shopping: focus sulle nuove tendenze
Il turismo business cresce soprattutto nelle grandi città dove le infrastrutture stanno giocando un ruolo fondamentale: Milano su tutte, seguita da Bologna, ma anche le città del Veneto si stanno adattando alle esigenze dei viaggiatori d’affari. Il turismo dello shopping è un driver estremamente importante per città come Milano, Roma, Firenze, dove le high street, le boutique di lusso, i grandi eventi della moda e le fiere attirano una clientela internazionale. Si tratta di soggiorni brevi ma alto spendenti.
In conclusione, il 2025 si prospetta come un anno di consolidamento per il mercato degli affitti brevi. La ripresa dei flussi turistici internazionali e la crescente domanda di soluzioni flessibili — sia per il leisure che per il business — sostengono il settore. Le sfide restano la gestione dell’offerta, la concorrenza delle destinazioni estere che rischiano di allontanare il turismo di prossimità, e la necessità di rispondere alle esigenze del turista straniero: tecnologia, sostenibilità e, per la Gen Z, alloggi che siano vere e proprie esperienze.
Come influenzeranno le previsioni del turismo urbano e delle città d’arte gli affitti brevi? Questa è la domanda sotto i riflettori. Si parla di crescita selettiva e nuove dinamiche di domanda. Abbiamo visto che eventi come il Giubileo porteranno un afflusso straordinario di visitatori, aumentando la pressione sulla domanda di affitti brevi. Ovviamente questa crescita non sarà uniforme: zone centrali e quartieri turistici stanno assistendo a una domanda sostenuta che troverà conferma nell’estate, quando molte persone in vacanza potranno spostarsi verso Roma.
Il 2025 segna anche una svolta regolamentare: l’introduzione del codice identificativo nazionale obbligatorio e nuove restrizioni locali stanno facendo una selezione naturale tra le strutture professionali e quelle improvvisate. Non ci stancheremo mai di dire che gli affitti brevi possono vantarsi di essere un comparto serio e in salute solo se gestiti con criterio, competenza e professionalità.
Short rent 2025 Italia: un anno di equilibrio e nuove opportunità
In conclusione, gli effetti sul mercato dello short rent 2025 in Italia porteranno a un aumento dei prezzi e a una riduzione dell’offerta residenziale, in quanto vi è una forte competizione soprattutto nelle città dove si tengono eventi e nei periodi di picco — ad esempio la Settimana della Moda o le competizioni sportive per le Olimpiadi Milano-Cortina.
Dopo anni di espansione, il settore degli affitti brevi sta mostrando segnali di equilibrio, con una contrazione fisiologica tra il 5% e il 10% nei primi mesi. Questo è dovuto sia alle nuove regole che stanno facendo pulizia tra i non professionisti, sia al calo di alcuni flussi turistici — in particolare dal Nord Europa, dove la Germania, ad esempio, ha visto un maggio sfavorevole per via del calendario e della sua situazione economica non florida.
Nonostante le sfide, le città d’arte, i poli del Veneto, le destinazioni turistiche, ma anche quelle congressuali e legate al turismo business, offrono ottime opportunità di investimento. Soprattutto per chi punta su qualità, innovazione e una gestione attenta.
Il 2025 per gli affitti brevi si può quindi definire come un anno di equilibrio: aumenta l’attenzione alla qualità dei servizi e alla sostenibilità dell’offerta, e gli investitori potranno ripartire da un mercato ricco di opportunità, sostenuto da ciò che fa grande l’Italia: il turismo della bellezza, del business, dei grandi eventi, dell’arte e della manifattura internazionale.
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